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Descrizione
Situato a nord-ovest del capoluogo, il territorio del paese è attraversato dal torrente Casternone, affluente della Ceronda. Il toponimo nasce dalla italianizzazione di Saint Gilles, corrispondente al latino Egidio, santo al quale è ancor oggi dedicata la parrocchiale.
Secondo un'ipotesi sostenuta dal Casalis e ripresa in seguito da diversi studiosi, nelle terre vicine all'attuale Comune era situato un monastero dipendente dal priorato templare di Sant'Egidio a Testona (dal quale nacque poi Moncalieri).
Di parere diverso era invece il teologo Giacone (autore di una breve storia di San Gillio) il quale ha sostenuto la tesi che fossero stati i monaci benedettini dell'Abbazia di Casanova a costruirvi una chiesa dedicata a Sant'Egidio.
Negli anni successivi alla costruzione dell'edificio, attorno ad esso si sarebbe sviluppato un insediamento urbano.
In realtà gli studiosi attuali, fra cui il Tournour, rifiutano tali ipotesi perchè non suffragate da documenti.
I primi documenti che testimoniano l'esistenza di San Gillio risalgono infatti all'inizio del XIV secolo.
Probabilmente un primo insediamento abitativo esisteva già nella seconda metà del XIII secolo, ma allo stato attuale delle ricerche è impossibile dire quando esso abbia avuto origine.
La sua esistenza è comunque attestata da un documento del 1306 relativo a una vendita operata dai visconti di Baratonia.
Nel 1324 Filippo di Savoia-Acaia stipulò una convenzione con gli abitanti di San Gillio per la costruzione di una "Villanova".
Essa venne realizzata in pochi anni: risulta infatti già ultimata nel 1331.
Vale la pena notare che la nuova sede abitativa sorse distante dalla precedente.
Quest'ultima si trovava infatti su un poggio diverso da quello ove sorge l'attuale abitato.
Parrocchia del paese rimase comunque la piccola chiesa medioevale dedicata a Sant'Egidio (architettonicamente rispondente alla tipologia della "Mansio" templare) tutt'ora esistente e in discreto stato di conservazione.
All'interno della "Villanova" venne edificata un'altra chiesa, dedicata alla Santa Croce.
La storia feudale di San Gillio è abbastanza complessa.
Nel 1327 (forse l'anno in cui venne ultimata la costruzione della "Villanova") il principe Giacomo d'Acaia lo infeudò a Guillaume de Montbel, dal quale nel 1366 giunse a Berardo Roero.
Il centro non rimase a lungo in possesso della potente famiglia astigiana, poichè già nel 1409 passò ai Romanzone e da questi, nel 1472, a Domenico Ambrogio Vignati, un celebre giurista di Lodi che aveva ricoperto importanti incarichi per il duca di Savoia.
Il feudo di San Gillio rimase possesso dei suoi discendenti, trasferitisi stabilmente a Torino, sino alla loro estinzione avvenuta nel 1821.
Nel 1835, per iniziativa di Carlo Alberto, il titolo di conte di San Gillio venne attribuito a Felice Maffei (1790-1870), primo segretario di stato agli affari esteri.
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